Olimpiadi negate al ragazzo di origini straniere
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Olimpiadi negate al ragazzo di origini straniere

mdo  Admin | Ottobre 10, 2024

Per ottenere la cittadinanza e indossare la maglia azzurra deve dimostrare di risiedere da almeno dieci anni in Italia. Lui è arrivato nel 2000, ma i documenti sono in regola dal 2002. Boccia (Pd): "Le vecchie regole sulla cittadinanza vanno riviste". Olimpiadi negate all'albanese d'Italia - il caso Eusebio arriva in Parlamento.

"Le vecchie regole sulla cittadinanza vanno riviste". Con un’interpellanza urgente alla Presidenza del Consiglio e al Ministro dell’Interno presentata dal Deputato Francesco Boccia arriva in Parlamento il caso di Eusebio Haliti, 19 anni, campione italiano di atletica nella categoria juniores che vive a Bisceglie ma ha “la 'sfortuna '– spiega Boccia – di essere nato a Scutari, Albania. Nonostante Eusebio possa essere considerato a tutti gli effetti una giovane promessa dello sport italiano - spiega - non potrà indossare la tanto desiderata maglia azzurra alle prossime Olimpiadi perché la legge sulla cittadinanza (la numero 91 del 1992) glielo impedisce: per chiederla, i ragazzi stranieri cresciuti in Italia devono dimostrare di risiedere legalmente nel nostro Paese da almeno 10 anni”.

“Haliti – ricorda Boccia – è arrivato in Italia con la sua famiglia nel 2000 e ha vissuto a Zavaterello, in provincia di Pavia, per due anni, frequentando regolarmente la scuola, per trasferirsi poi a Bisceglie, dove ha frequentato regolarmente fino al diploma: attualmente studia ingegneria ambientale a Matera. Nel 2003 ha cominciato a praticare l’atletica e si è scoperto velocista, conseguendo una vittoria ed ottenendo un record dietro l’altro: al suo attivo ci sono cinque titoli italiani, tre nei 400m piani (2010 all’aperto, 2008 e 2010 indoor) e due nei 400m ostacoli (2007 e 2008), un personale di 51”60 negli ostacoli, stabilito nel 2009 a Pavia, di 47”00 nei 400m piani (Ginevra, 2010) e 47”73 indoor (Ancona, 2011)".

"Il giovane, sebbene sia in Italia con la sua famiglia dal 2000, può dimostrare la sua presenza legale nel nostro paese solo a partire dal 2002, dunque la data nella quale potrà acquisire la cittadinanza sarà posteriore a quella utile per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012, per i quali sarebbe decisamente qualificato”.

“È davvero triste – prosegue Boccia - che ragazzi, in questo caso campioni sportivi, cresciuti in Italia, e che si sentono italiani a tutti gli effetti, vengano costretti ad un vero e proprio slalom in una babele di regolamenti federali, norme internazionali e direttive del Coni, strettoie che di fatto impediscono loro di integrarsi veramente e, nel caso particolare, di portare il loro contributo alla 'gloria' di un Paese che sentono come il loro: infatti,

per il Coni,

i ragazzi di seconda generazione sono stranieri a tutti gli effetti e la loro presenza deve essere limitata “per tutelare i vivai nostrani”.

“Aspettiamo ora soluzione concrete dal governo che verrà presto a rispondere alla nostra interpellanza urgente: chiediamo misure affinché non si verifichino discriminazioni “di fatto” nei confronti di giovani che, pur essendo magari nati oppure cresciuti in Italia, e che si sentono italiani a tutti gli effetti, vengono sempre e comunque considerati stranieri, e nel caso di Eusebio Halili un intervento presso il Coni e le Federazioni sportive affinché modifichino e rendano più flessibili ed equi i loro regolamenti in materia. Infine – conclude Boccia - da tempo giacciono in Parlamento nostre proposte di legge che propongono regole più semplici e più rispettose dei diritti dei minori stranieri, anche in materia di cittadinanza: chiediamo che vengano discusse perché il nostro paese ha bisogno di legge più giuste e al passo con i tempi”. 

Fonte: repubblica - Francesco Boccia

30 Luglio 2011