Cosa è successo allo jus soli sportivo? Niente.
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Cosa è successo allo jus soli sportivo? Niente.

mdo  Admin | Ottobre 6, 2024

È importante sapere che non c’è nessuna preclusione o cancellazione della possibilità di giocare, ma, per i minori Stranieri in Italia sarebbe più difficile tesserarsi, nuovamente, in particolare nelle squadre di calcio. Il caso è scoppiato a Reggio Emilia

La legge sullo jus soli sportivo non c'è più, ma quella sorta di jus soli sportivo non è stato mai abrogato piuttosto è stato impreziosito: è rimasto identico e anzi sarebbero aumentate le tutele. Solo che per i ragazzi sembra essere più difficile fare sport senza avere la cittadinanza italiana. Come è possibile? L'accusata principale sembra essere la burocrazia.

Invece no!

Il problema non esiste, ma forse una sorta di fanta-politica in cerca di nuovi bacini di voti per future campagne elettorali, probabilmente fantasmagoricamente inventa e manifesta un problema inesistente con l’aiuto della complicità dal settore prettamente sportivo, stabilito che i Ministeri sono organi di Stato preposti ad accettare e poi ad autorizzare le regole e tesseramenti che vengono richieste dalle organizzazioni di settore sul territorio Nazionale. Per cui dato che la burocrazia Istituzionale di Stato sia nel 2016 e poi nel 2021 ha confermato la possibilità ai minori stranieri di poter partecipare alle gare sportive allo stesso modo dei bambini italiani, non resta che la burocrazia sportiva la quale però vanta da qualche anno la volontà di voler far partecipare nello Sport tutti gli stranieri. Quindi, allora se gli italiani e gli stranieri hanno eguali possibilità nello Sport: quale burocrazia è accusata?

La norma per i minori stranieri nello sport

La legge Cittadinanza Sportiva e poi palesata come jus soli sportivo era in vigore dal 2016 e permetteva ai minori extracomunitari residenti in Italia dal decimo anno di età di essere tesserati presso le federazioni sportive e quindi praticare sport e gareggiare «con le stesse procedure previste per i cittadini italiani». Questa legge è stata superata da un nuovo provvedimento del 2021 entrato in vigore a scaglioni nei mesi successivi.

Questa nuova legge non nega i diritti ai bambini stranieri di partecipare nello sport in Italia

La nuova norma precisa questo: «I minori di anni diciotto che non sono cittadini italiani, anche non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, laddove siano iscritti da almeno un anno a una qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano, possono essere tesserati presso società o associazioni affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate o agli Enti di Promozione Sportiva, anche paralimpici, con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani».

Dove sta l’inghippo?

Se le leggi sono uguali o simili cosa ha creato la problematica in cui è incappata la squadra dilettantistica del quartiere Santa Croce di Reggio Emilia, Progetto Aurora, che non ha potuto tesserare otto atleti extracomunitari? Cosa fa la differenza?

Nella nuova legge c'è un passaggio in più, che vuole essere una tutela per i ragazzi ed è diventato un tassello che sembra allungare la trafila della burocrazia. Questa norma dice che ci devono essere «disposizioni specifiche a tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono attività sportiva, inclusi appositi adempimenti e obblighi, anche informativi, da parte delle società e associazioni sportive, tra cui la designazione di un responsabile della protezione dei minori, allo scopo, tra l’altro, della lotta ad ogni tipo di abuso e di violenza su di essi e della protezione dell’integrità fisica e morale dei giovani sportivi».

Servono dei responsabili per la tutela dei minori e in particolare per quelli extracomunitari per evitare che siano vittime di tratta e abusi. Sono norme internazionali e il controllo viene centralizzato. La società reggiana avrebbe sbagliato non mandando la documentazione a Roma. «Avevamo inviato i tesseramenti dei nostri otto atleti extracomunitari come da vecchia normativa, alla federazione regionale. Ma poi ci hanno detto che per effetto della nuova legge dovevamo mandarli a Roma. Così ci hanno bloccato i tesseramenti per i quali ora ci vorranno mesi prima di recuperare la documentazione utile e prima che venga dato il nullaosta dalla Figc», questo dicono da Progetto Aurora.

Il punto è che la normativa avrebbe allargato i suoi termini di applicazione anche ai ragazzi nati in Italia e questo appesantirebbe la procedura per le famiglie e le società con un maggior numero di documenti da produrre. Già esisteva una normativa sul primo tesseramento dei minori extracomunitari provenienti dall’estero per evitare il fenomeno della tratta dei baby calciatori, ma non è questo il caso per i ragazzi nati in Italia.

In Parlamento sembra siano già pronte interpellanze per chiedere chiarimenti e cercare di semplificare la norma che farebbe sembrare lo jus soli sportivo abrogato.

Fonte: vanityfair - Chiara Pizzimenti

2 ottobre 2023