Eletto Presidente della Repubblica l'11 maggio 1948, al quarto scrutinio, con 518 voti su 872. Nel nucleo centrare del suo discorso d’insediamento, procede nella definizione dei due principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, cioè la libertà e l’uguaglianza:
“Essa afferma due principi solenni: conservare della struttura sociale presente tutto ciò e soltanto ciò che è garanzia della libertà della persona umana contro l’onnipotenza dello Stato e la prepotenza privata; e garantire a tutti, qualunque siano i casi fortuiti della nascita, la maggiore uguaglianza possibile nei punti di partenza”.
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