Eletto il giorno 11 maggio 1955 con 658 voti su 883. Presta il giuramento come presidente della Repubblica Italiana, parte del Suo discorso:
“Lo Stato è imparziale tutore dei Diritti di ciascuno, della libertà, dell'uguaglianza dei cittadini nella legge; ma insieme deve inflessibilmente imporre a tutti i doveri imprescindibili di un'ordinata convivenza”.
“Si direbbe che i Governi, e purtroppo di qualsiasi ideologia politica, siano assai lontani dalla coscienza popolare, poiché questa volge verso forme più umane ed istintive di solidarietà che superano i nazionalismi senza rinnegare il sano senso nazionale, mentre troppo spesso Cancellerie e Governi ritornano ai criteri e ai principi delle sfere di influenza e della spartizione del mondo sulla base d'un predominio.”
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